Che strano, tutti i tastieristi armati della sinistra si stanno interessando di tutti e tutto, tranne che di se stessi.
Continuano con le loro raffiche di critiche ad altezza uomo nella speranza di cogliere sempre nel segno a volte ci riescono, ma la maggior parte delle volte falliscono.
Poi capita che, mentre le truppe cammellate sempre in armi cercano il nuovo bersaglio su cui sparare i loro caricatori di accuse e condanne, qualcuno dall’altra parte, che parla raramente, che non si fa notare, che tace, spara! E quando lo fa colpisce sempre il bersaglio.
Ed eccoci all’ennesimo caso in cui, ancora una volta, i tastieristi armati si dimostrano predicatori di perbenismo ma pessimi razzolatori.
Tra Brescia e Firenze diversi esponenti del PD sono finiti, o rischiano di finire, nel mirino della magistratura. A Brescia l’ex segretario provinciale del PD, Pietro Bisinella, ha ammesso con una lettera di aver prelevato 150 mila euro per motivi personali dai conti della Fondazione Provinciale Bresciana per l’Assistenza Minorile onlus, di cui era presidente dall’agosto 2022.
A scoprirlo è stato il revisore dei conti Giorgio Bontempi, oggi consigliere regionale di FdI. Il caso è emerso dopo una denuncia presentata dal Consiglio di Amministrazione della Onlus il quale si era accorto di alcuni strani prelievi.
Bisinella, una volta avuta la notizia, ha prima rassicurato l’associazione che avrebbe ridato i soldi mancanti e poi ha iniziato una melina insistente che aveva portato ad approvare il bilancio 2022 solo ad ottobre dell’anno scorso.
E’ stata in quella occasione che l’ex segretario provinciale del PD aveva ammesso i prelievi e nel contempo si era dimesso dal suo incarico. Allo stesso tempo si era accordato con il cda e aveva redatto un atto notarile col quale si impegnava a restituire le somme prelevate.
Una mossa che potrebbe averlo “salvato” da una possibile inchiesta giudiziaria. Ad oggi Bisinella non ha restituito un solo centesimo che ha sottratto dalle casse della Onlus.
Una chicca: il sito web “QuiBrescia” scrive di ammanchi, anche se per importi minori, pure durante la sua presidenza dell’Istituto Ciechi.
Questi sono quelli che parlano della Santanchè e dei Verdini. Poi vai a scavare e vedi che gli accusatori sono peggiori degli accusati.
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