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Chi è davvero Selvaggia Lucarelli.

DiDirezione

Gen 18, 2024

Selvaggia Lucarelli, una garanzia per chi vuole sentire il sapore del veleno misto al cinismo, un cocktail che inebria lei, il suo compagno ed i creatori di gogne mediatiche, una miscellanea di ingredienti per far trionfare il peggior giornalismo che si conosce.

Velenia (questo lo pseudonimo che le potrebbe essere cucito addosso senza nessun timore di errore) ha fatto uso del suo mestiere nel modo più sporco, spietato, inumano che si potesse concepire.

Di quel luridume professionale che ha creato se ne è cibata, ha conseguito dei proventi e della notorietà grazie anche al fatto che, al giorno d’oggi, non vengono più messe in risalto la capacità, l’onestà professionale, l’intelligenza, l’acutezza, l’esperienza giornalistica, no.

Si apprezzano e si esaltano l’arroganza, la prepotenza, l’instillazione del dubbio, le interviste e le indagini giornalistiche, che diventano inquisizioni papali al limite del consentito, sia per quanto riguarda la morale che per ciò che riguarda la legge, e non di rado entrembe vengono disinteressatamente calpestate.

In tutto questo la Lucarelli si trova a suo agio, fa parte del suo DNA, del suo modo di lavorare e, forse, di vivere.

Ora, elencare cosi, a vuoto, le “doti” della spavalda opinionista e scrittrice mondana, sembrano “elogi” buttati a caso, per cui sarebbe necessario dare una certa consistenza alla serie di aggettivi che inquadrano il personaggio Selvaggia.

Ed ecco sei chicche che individuano esattamente la personalità di questa ringhiosa, invadente, arrogante, presuntuosa, spietata e cinica giornalista. Andiamo a ritroso partendo dall’ultimo fatto accaduto.

1) Giovanna Pedretti, dopo essere stata attaccata dalla Lucarelli e dal suo nuovo compagno, Lorenzo Biagirelli, “cuoco da social” la cui principale prerogativa e quella di avere la stessa indole della sua amata, si è suicidata.

Probabilmente la vergogna e la gogna mediatica che i due hanno scatenato nei suoi confronti è stata talmente devastante da indurla a compiere l’estremo gesto.

A dare inizio al trituramento mediatico della Pedretti ci ha pensato Biagirelli subito seguito da Velenia, alias Lucarelli, la quale, percependo l’odore del sangue, si è messa anch’essa sulle tracce della vittima, proprio come un predatore farebbe con la sua preda.

Alla fine i due sono riusciti a sbarnarla soddisfacendo così la loro fame di notorietà ed appagando il loro istinto primordiale, molto simile a quello dei vampiri che si inebriano con il sapore del sangue umano.

A dare il quadro defintivo dei due predatori è stata proprio la figlia della Pedretti che, rivolgendosi a Velenia, con un post scritto su un social, ha detto:

” L’accanirsi è pericoloso. Grazie, cara signora, per aver massacrato in via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima”

La vicenda è stata talmente vergognosa e moralmente inaccettabile da essere stata attenzionata dalla magistratura che vaglierà il caso.

2) Periodo di pandemia 1

Cavalcando l’onda della paura della gente e schierandosi dalla parte del più forte, come ogni coniglio o persona incapace di sostenere le proprie convizioni farebbe pur di tutelare se stesso, ha dato contro in modo spietato ai cosiddetti “novax”, con la certezza di stare dalla parte della ragione, una ragione che in realtà tutelava più la sua immagine e la sua carriera che non la veridicità sugli effetti del cosiddeto “vaccino”. Piena della sua solida spavalda tracontanza scriveva:

Le persone che non intendo vaccinarsi non hanno il mio rispetto. Anzi, le disprezzo fortemente e desidero che lo sappiano e sappiano anche il perchè.

Come prima cosa le disprezzo perché fingono di avere un’opinione articolata su un tema – la scienza e i vaccini – di cui non sanno nulla. Parlando di dna, di reazioni allergiche, di composizione dei vaccini quando nella vita hanno preso a fatica la terza media o, peggio, si sono pure laureate per poi considerare interlocutori ex hostess squilibrate, medici mitomani, analfabeti e una galleria varia di persone che mirano solo ad avere finalmente un qualche ruolo nella vita, ruolo che è sempre quello della contro-narrazione rispetto al narratore”.

Scriveva questo forse in preda ad un delirio di onniscienza perchè, mentre condannava gli altri, per gli stessi motivi, esaltava se stessa.

Anche in questo caso Velenia ha dato il meglio della sua essenza spargendo il suo veleno mediatico. E così ha lasciato che il suo velenoso siero verdastro si instillasse nell’opinione pubblica affinchè la gogna mediatica verso chi era rimasto dubbioso sull’efficacia del prodotto farmaceutico, venisse rafforzata.

Per far parte della setta pro vaccini sperimentali e poter dire in seguito, “in quei giorni c’ero anch’io”, sperando cosi di ottenere qualche riconoscimento, magari anche postumo, non ha esistato a partecipare alla costruzione dei patiboli che venivano alzati nelle piazze italiane in attesa che il “novax” di turno venisse “giustiziato” dagli appecoronati a Big Pharma.

In quel periodo scrisse ancora:

“Madonna come vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo”.

Un essere umano, per di più donna, che riesce a partorire una simile frase rischia di perdere entrambe le caratteristiche per diventare, conseguentemente, un essere ripugnante e sgradevole, cose per le quali, viste le reazioni degli utenti, pare ci sia riuscita benissimo con quel l’assolo di infamante e spregiudicata cattiveria.

3) Periodo di pandemia 2

Non contenta di aver sperato nella trasformazione dei “novax” in poltiglia verdastra, Velenia decideva di prendere di mira una delle persone che in quel momento stavano dando ottimi risultati in termini di guarigione, Il dott. Giuseppe De Donno.

I metodi di cura applicati da De Donno stavano dando ottimi risultati rispetto alla “tachipirina e vigile attesa” consigliati dall’ipocondriaco Ministro della Salute Speranza.

Evidentemente Velenia doveva aver visto in De Donno un grosso pericolo per se e la sua carriera perché se fosse stata sputtanata insieme a tutti gli altri amanti del buco plurimo trimestrale, la sua credibilità e la sua immagine ne sarebbero uscite gravemente danneggiate.

Cosi, in difesa della sua carriera e del suo sorrisetto ringhioso che si evde sfoggiare in molte delle sue foto posturali, chiamava De Donno al telefono definendo “intervista” ciò che invece è stato un susseguirsi di illazioni, provocazioni, di cose dette e non dette, di persone sconosciute che avrebbero riferito cose non meglio provate e via discorrento.

In quell’intervita si sentiva un De Donno fortemente contrariato per la conduzione di quella inquisizione giornalistica che la spietata distillatrice di veleno stava conducendo.

Una stranezza che, in modo molto benevol, potrebbe essere considerata una casualità è quella che vede De Donno suicida dopo l’intervista di Velenia. E con la Pedretti il caso si raddoppia.

Ora, due sono le cose, o questa persona è portatrice di sciagure, oppure una parte delle decisioni che hanno portato le due persone a togliersi la vita è opera della spietata e velenosa inquisitrice.

Trascrivere le parole dette da De Donno e da Velenia in quella telefonata è cosa molto difficile, ma chi vuole sentire dalla viva voce del medico il tono, le domande e le reiterate provocazioni della giornalista fattasi PM può ascoltarla integralmente qui:

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/05/21/giuseppe-de-donno-la-burrascosa-intervista-a-mr-plasma-qui-ho-340-avvocati-cure-e-pazienti-ce-la-privacy-laudio-integrale/5808590/?utm_medium=Social&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR3q8SZ8UZpbu_gDM1lijo5-c5sVoubltVSPczuI8v648yxenakgEkx3iuY#Echobox=1590084313

4) Velenia è nata così, non lo è diventata per le esperienze negative sul lavoro o per traumi professionali. La riprova sta nella grande porcata che Velenia ha portato a termine ai danni di Belen nell’Anno Domini 2010.

Era diventato virale un filmato hard in cui la protagonista era Belen. Il filmato era stato postato contro il volere della show girl, la quale era stata anche ricattata dal suo ex fidanzato per il video messo online.

Quando è stato girato quel video Belen aveva solo 17 anni, quindi all’epoca dei fatti la ragazza era ancora minorenne.

La Lucarelli, fottendosene della minore età e del pericolo che poteva creare quel video, non ha esitato a contribuire alla sua diffusione scrivendo sui social:” Avete visto? Lo trovate qui”, e seguiva il link dove era presente il video hard.

La inoculatrice virale di veleno non si era preoccupata neanche del fatto che Belen, per via di quel video, aveva avuto un forte stress che le aveva provocato un aborto spontaneo.

5) E se ancora non bastasse va ricordato anche ciò che accadde a Bari con un tassista a cui voleva per forza pagare la corsa con il POS nonostante lo strumento fosse presente ma non si collegava alla linea telefonica (come dimostrano gli scontrini emessi dal POS per la transazione negata).

Alla fine non solo il tassita incazzato gli ha regalato la corsa, e lei da brava scroccona ha approfittato del regalo, ma è stata pure ingrata riferendosi all’autista dicendogli: “Siete la razza peggiore d’Italia”.

Il video dell’alterco lo trovate qui:

https://www.la7.it/intanto/video/scontro-tra-il-tassista-e-selvaggia-lucarelli-se-ne-vada-siete-la-peggior-razza-ditalia-21-07-2023-495532

6) E poi come non ricordare un altro esempio di scocconeria attuato in sicilia, a Noto, dove la velenosa profittatrice, dopo aver trascorso il periodo di vacanze ha raccontato, a modo suo, la vacanza da lei definita “da incubo”, tanto da costringere il sindaco di Noto e l’assessore regionale ad intervenire su un caso che stava andando oltre ogni limite della decenza.

La scroccomane seriale aveva pubblicato alcuni suoi post con delle foto che riprendevano cumuli di spazzatura in tutta la zona a pochi passi dal barocco, patrimonio dell’Unesco.

Poi però, a pochi giorni di distanza dalle sue pubblicazionu sui social, sono emersi particolari che avevano messo in dubbio la genuinità e la buona fede delle esternazioni di Velenia , che sembrava essere andata via dalla lussuosa villa in cui aveva alloggiato senza pagare il conto, così come aveva riferito la società che le aveva affittato l’alloggio ritenendosi vittima di “bullismo mediadico”.

Difatti, la società interessata non si era fatta initimidire dal tentativo maldestro della vacanziera che cercava di farsi qualche settimana a sbafo ed ha replicato sui social scrivendo:

“La famosa Selvaggia Lucarelli si è esposta per rabbia e amore della Sicilia, o per alzare una cortina fumogena sul fatto che ha trascorso alcune settimane in una villa da lei stessa definita bellissima, pagando solo i duemila euro di anticipo, perché ad oggi non ha manifestato intenzione di pagare il resto?”.

Insomma, si può dire che il “metodo Velenia” si è dimostrato dannoso sia in termini di sopravvivenza che in quelli di mancato pagamento, una vera e propria mente diabolica al servizio di se stessa, il tutto siglato sempre con la solita postura del viso col ghigno sarcastico, come per dire, “adesso tocca a te!”

Sono stati citati solo 6 eventi che bastano ed avanzano per dare la giusta luce al visetto ringhioso della inquisitrice Velenia, ma si potrebbero raccontare molti altri aneddoti sul suo passato di predatrice spietata e di fredda provocatrice seriale dei quali troviamo ulteriori riscontri nelle polemiche con Heater Parisi e nei ripetuti scontri con i ballerini di “Ballando con le stelle”, tra cui le memorabili diatriba tra lei e Teo Mammuccari, ma pure con Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Giovanni Terzi.

E se ne potrebbero raccontare ancora altre di imprese eroiche della Velenia d’Italia, ma non è il caso, perchè anche se cambiano i soggetti, i luoghi, i motivi, chi non cambia mai è lei, l’avvelentatrice seriale, la provocatrice sprezzante che passa sui cadaveri, sul rispetto, sulla dignità di chiunque – persino sulla sua stessa dignità – pur di inalare a pieni polmoni l’ebrezza della notorietà, l’orgasmico momento dell’inquadratura delle telecamere, la beatitudine della sazietà economica derivante dalla spietata speculazione indecente, e spesso al limite della legalità, della strana tizia che, per chissà quali ragioni e chissa da quali strade, è arrivata ad irrorare il suo veleno nelle case di milioni di italiani lasciando spesso, come suo ricordo, il metodo nauseante e spregevole della sua professione.

Certo è che, fin quando ci saranno persone che la esalteranno e le daranno il proprio sostegno, Velenia continuerà a mietere vittime ed a distruggere la vita delle persone che le capiteranno a tiro.

Lo farà in un modo, o in un altro, mentre i suoi fans saranno sempre più un tutt’uno con la spietata inquisitrice, divenendo indivisibili complici morali dei suoi metodi spavaldi, spregiudicati e dannosi che ad oggi hanno portato solo problemi a chiunque abbia avuto la disgrazia di averla incontrata sulla propria strada.

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