Benchè all’opposizione, alcuni militanti della sinistra sognano un governo tutto loro, ne fanno i nomi e li collocano nei vari ministeri. Una sorta di “totoministro” che però, da sogno, si trasforma in incubo.
Su sociali “X” un’anonima manina ha trascritto la lista di possibili e papabili personaggi della politica che potrebbero formare un ipotetico quanto immaginario governo di sinistra.
Non manca nessuno, dai politici di sempre collocati nel PD al M5S, passando poi per fondazioni che, pare, sarebbero finanziate da Pfizer.
Insomma, un bel teatrino composto di attori noti, per una trama non svelata e probabilmente mai scritta, perchè è risaputo che da quella parte politica non esistono obiettivi sociali da modificare, creare o cancelalre al fine di metterne altri nuovi e migliori, no. Esiste una sola convinzione che spinge quella massa ad essere unita e compatta, tanto per le strade, quanto in Parlamento, l’antifascismo.
Tutto il resto, per loro, è noia!
Ma veniamo alla lista composta da “un’anonima” militante di sinistra seguita da un piccolo curriculum vitae di ognuna delle persone inserite nell’elenco. Buona lettura
“Unico difetto: poche donne”
Potremmo intitolare cosi il testo della risposta. E allora ecco cosa c’e’ da conoscere sui nominati irreali ministri, premier e vicepremier.
Chrstian Greco: il direttore del Museo egiziano che concesse la gratuità agli arabi facendo pagare l’ingresso agli altri, itaiani compresi.
Alessandro Barbero: Lo storico del medioevo tramutatosi in storico del fascismo, del nazismo e del comunismo. Nel 2011 dichiara di essere un fervente militante di ques’ultima ideologia. Nelle sue conferenze, e persino al Parlamento Europeo, ha dato la sua versione “storica” sul nazismo e il comunismo, dicendo che il primo non può essere equipararo, per gli orrori compiuti, la secondo.
Giuseppe Conte: Ideatore, “manu propria” di 19 DPCM con i quali ha ingabbiato gli italiani e devastato il commercio e l’economia della Nazione. Arrivista spudorato e inaffidabile fino al punto di rinnegare il “decreti sicurezza”, di cui è stato primo firmatario con Salvini. Voltafaccia privo di qualsiasi forma di dignità politica, e forse non solo quella, tanto da tradire il proprio alleato compiendo meschini giochi di potere accordandosi sottobanco con il PD con cui poi si è unito. Esagitato promotore e sostenitore del RdC controllato ed organizzato da normative ridicole che hanno permesso a una moltitudine di trauffatori, italiani e stranieri, di sotrrarre alle casse dello Stato miliardi di euro non dovuti. Creatore del famigerato “bonus 110” edilizio, che ha dato un altro colpo mortale all’economia italiana, già devastata da una serie di spolpamenti politici precedenti, dal suo stesso Rdc e dai 19 DPCM.
Fabrizio Barca: Da sempre uomo del PD con cui ha collaborato epr dare vita ad progetto denominato “partito palestra”. Affiliato alle banche tanto da essere stato capo della Divisione ricerca della Banca d’Italia. A dimostrazione del fatto che il PD non è altro che l’ultimo anello di una catena che inizia dal pensiero comunista (ndr), nell’ottobre 2013 viene eletto nel direttivo del circolo romano del Partito democratico di via dei Giubbonari, sede storica del Partito Comunista Italiano che in seguito, nel dicemebre del 2024, verrà commissariato. (Wikipedia)
Nicola Grattieri: persona che ha dedicato la sua vita alla magistratura, in particolare alla lotta contro la mafia, più nello specifico alla n’drangheta la quale ha attentato alla sua vita per ben tre volte. Si è interessato alla politica ma spesso dal versante opposto, ovvero occupandosi di rilevanti inchieste sui legami tra ‘ndrangheta, politica, massoneria e sul traffico di droga e armi. Matteo Renzi lo propose come Ministro della Gustizia ma alla sua candidatura si oppose l’allora Presidente della Repubblica Gorgio Napolitano. Di Grattieri si potrebbe dire che sta alla politica come la mafia sta alla giustizia.
Nino Cartabellotta: Presidente della fondazione GIMBE la quale è stata al centro di alcune polemiche, poi sfociate in denunce, contro la giunta regionale Lombardia, quest’ultima accusata da Cartabellotta di aver falsificato i numeri realtivi ai morti per contagio Covid. A quanto pare Cartabellotta non aveva accettato il numero “zero” riguardo ai deceduti per virus per timore, da parte della giunta, di altre chiusure che sarebbero state insostenibili per l’economia e la vita produttiva della regione. Insomma pare che a Cartabellotta non sia piaciuta l’idea della fine della cosiddetta “pandemia”. Da febbraio 2020 è responsabile scientifico del programma GIMBE di monitoraggio indipendente della pandemia COVID-19 e della campagna vaccinale. La sua specializzazione in medicina è la gastroenterologia e medicina interna, nulla riguardo alla virologia o scienze ad essa collegate. E’ un fervente sostenitore dell’inoculazione ad oltranza tanto da aver denunciato pubblicamente una debolezza nella strategia vaccinale.
Irene Tinagli: Un’altra militante del PD “appoltronata” al Parlamento Europeo dove presiede la Commissione per i problemi economici e monetari. Nel 2008 partecipa alla costituzione del PD ma si dimette nello stesos anno per dissapori con Walter Veltroni. Nel 2013 si candida come capolista alla Camera dei deputati nella circoscrizione Emilia-Romagna, tra le liste di “Con Monti per l’Italia”, risultando eletta. Poi cambia sponda e la troviamo nel gruppo “Scelta Civica per l’Italia” ma, non trovando pace neanche in quel gruppo, nel 2015 entra di nuovo nel PD. Nel 2016 si è espressa a favore della riforma costituzionale Renzi-Boschi proposta dal governo Renzi. Per eferendum costituzionale sulla riduzione del numero di parlamentari vota contro affrmando in maniera contraddittoria al suo voto: “Sono a favore della loro riduzione, ma inserito in un’altra riforma” Forte sostenitrice dell’Unione Europea si candida nel 2019 elle elezioni europee per il PD assieme a “Siamo Europei”, manifesto politico dell’ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. Risulterà essere la seconda delgi eletti. Nel 2021 viene nominata vicesgretaria del Pd da Enrico Letta.
Elly Schlein: Miliardaria, tripla cittadinanza, italiana, statunitense e svizzera. Ha da sempre aderito a formazioni di sinistra e centro sinistra, in antitesi ed in netto contrasto con il suo stato sociale. Nel 2020 è stata eletta alle regionali in Emilia-Romagna con Bonaccini segretario del quale è divenuta la vice presidente, con delega alla Transizione ecologica e al Clima. Parrebbe che la Schlein neanche sapesse di avere tale delega ed i fatti accaduti lo avrebbero dimostrato quando, alla successione dei fatti accaduti,la suddetta era praticamente sparita dai radar. Armocromista e con un arte dell’incompresibile dialettico più unico che raro, la segretaria del Pd è stata scelta per le sue doti ancora da scoprire. Probabilmente la sinistra, quella che si è sempre detta pronta a sostenere i diritti delle minoranze, degli indigenti, oltre che dei lavoratori dipendenti di ogni ordine e grado, ha trovato in costei tutte le qualità idonee a rappresentare tali categorie. Sicuramente la sua enorme ricchezza, la sua triplice identita nazionale e la sua innata forma caotica e poco intellegibile nell’esprimere anche un semplice pensiero, saranno stati alla base delle scelte che hanno indotto un partito ad eleggere la svizzero-italica-americana al ruolo di rappresentante dei presunti ultimi e sfruttati esseri umani della Terra.
Ricapitolando, è stato proposto un governo composto da personaggi del PD, come se non ce ne fossero stati in precedenza e come se non si sapesse cosa sono riusciti a fare in 12 anni di presenza all’interno delle maggioranze in cui, se non hanno bivaccato, hanno compiuto danni irreparabili nell’assetto economico, sociale e commerciale dell’Italia.
Non bastando loro, l’anonima “manina” ha pure inserito uno dei Cavalieri dell’Apocalisse, Giuseppe Conte, la cui breve presenza è stata ancor più devastante rispetto a quella compiuta dalla sinistra durante i suoi 12 anni di governo.
Non poteva mancare il vaccinaiolo sfegatato, pronto ad iniettare 10-15-20 volte alla popolazione sieri inefficaci, nella speranza di debellare sempre lo stesso virus che, alla lunga, si è dimostrato più intelligente della fondazione GIMBE e di tutti gli improbabili o supponenti virologi, le cui capacità conoscitive sono spesso risultate approssimative, basate su supposizioni e condotte in base ad un criterio più personale che scientifico.
E su questo, il virus, si è dimostrato pure più acculturato, perchè ha sempre saputo quale fosse la conformazione umana, tanto da mutare non appena lo scienziato di turno proclamava la nuova dose da iniettare. Dosi che, con tutta probabilità, erano inutili quanto la prima. Ma a scanso di equivoci il virus mutava lo stesso, facendo rimanere fondazioni e vaccinaroli con un palmo di naso.
E poi l’inserimento di Nicola Gualtieri, forse l’unico personaggio, in mezzo a quel caos di nomine, che poco o nulla c’entra con la politica,. La nomina a ministro della giustizia porterebbe rischiare di farlo allontanare troppo dalle sue indagini privandolo della conoscenza diretta ed immediata delle informazioni che ogni giorno arrivano sulla sua scrivania portate dai suoi collaboratori. Il ministero dato ad un uomo della sua capacità combattiva sul fronte potrebbe comportare un indebolimento della lotta contro la mafia e non ad una forma migliorativa di contrasto. Senza contare che, una volta entrato nel meccanismo politico di così alto livello, le sue scelte e decisioni dovrebbero passare per le maglie sudice e demenziali di certi politici -indipendentemente dalla loro appartenenza partitica – che, o per motivi personali, o per stupidità ideologica, potrebbero mettergli i bastoni tra le ruote proprio nei momenti più importanti e forse decisivi nella lotta contro la mafia. Basterebbe avere conoscenza e memoria di quando accaduto nei decenni passati per avere l’idea di quanto possa essere reale un simile pericolo.
Ma per l’anonima “manina” l’unico problema è il numero esiguo delle donne.
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