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Nigeriano non salva nigeriano

DiDirezione

Ott 21, 2024

L’eroico gesto di Angela Isaac, nigeriana, che ha salvato una persona a Catania dal nubifragio che si era abbattuto nelle vie della città, è stato subito preso e strumentalizzato dalla solita faida politica che ha voluto mettere in risalto per l’ennesima volta le “cattive abitudini” della nostra nazione che non concede il diritto di cittadinanza sulla fiducia.

Angela Isaac va premiata con un encomio e con la riconoscenza non solo da parte di colui che è stato salvato, ma anche dalla cittadinanza del posto, perchè non vi è dubbio che l’atto compiuto dalla nigeriana è stato eroico e disinteressato.

Ciò però non fa dei nigeriani un popolo di eroi senza macchia.

Dagli analisti della Polizia di Stato è stato redatto un documento nel quale viene ben specificato chi sono e cosa fanno una certa parte dei nigeriani presenti in Italia.

I nigeriani che appartengono alle “confraternite” nigeriane mafiosesi occupano di vari business:

– Tratta degli esseri umani

– Sfruttamento della prostituzione

– Estorsione

– Rapine

– Falsificazione monetaria

– Reati contro la persona e il patrimonio

– Truffe

– Frodi informatiche

– Trasferimento fraudolento di denaro

I cittadini nigeriani presenti in Italia e regolamente residenti sono 117.809, pari al 2,2% del totale degli stranieri censiti, il cui numero complessivo ammonta a 5.306.548 persone, (fonte ISTAT al 31/12/2019).

Tra il 2018-2019 i nigeriani arrestati o denunciati sono stati 14.005 nel 2018 e 13.083 nel 2019

Nei due anni presi in considerazione la criminalità nigeriana ha inciso per il 5% sul totale degli stranieri denunciati o arrestati il cui numero complessivo ammonta a 542.873 persone.

I nigeriani denunciati o arrestati in base all’art. 416 bis c.p (associazione mafiosa) sono stati 28 nel 2018 e 154 nel 2019.

Nello stesso biennio la principale etnia che ha violato l’articolo 416 bis c.p. è stata quella nigeriana con 182 denunce complessive.

Le indagini della polizia giudiziaria hanno rivelato che gli esponenti nazionali delle varie “congregazioni” mafiose sono in contatto con gli omologhi delle altre cellule presenti nei vari Paesi europei e in Nigeria.

In Italia si sono insediate le seguenti congrazioni mafiose nigeriane: “supreme eiye” – ” “Supreme Vikings Confraternity” – “Black axe confraternity” – “Maphite” – Vikingos o Arobaga”, quest’ultima composta da soggetti molto giovani e aggressivi.

Proprio nella provincia di Catania, a Mineo, il 23 gennaio 2019 la Polizia ha arrestato 15 nigeriani responsbaili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso aggravato dall’uso delle armi, associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di stupefacenti e violenze sessuali anche di gruppo.

I 15 arrestati appartenevano alla congregazione “Supreme Vikings Confraternity” e la loro base oeprativa era situata all’interno del C.A.R.A. catanese.

Successivamente, il 6 marzo 2019, sono stati arrestati, sempre a Catania altri due nigeriani appartenenti alla stessa congrega dei 15 precedentemente messi in detenzione.

Anche questi avevano vari capi d’accusa quali associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata dall’uso di armi, finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana, e alla commissione di numerose violenze sessuali.

Finita qui? No!

Il 6 aprile 2019, vengono arrestati altri 7 nigeriani con, piu o meno, gli stessi capi d’accusa dei precedenti arrestati.

Il 25 luglio 2020, in una retata che vedeva più città tra cui Catania, Caltanissetta, Palermo, Messina, Cosenza, Roma, Firenze e Vicenza venivanoo arrestati 21 nigeriani, 3 italiani un gambiano ed un togolese ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso a matrice straniera denominata “Maphite”, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, contraffazione e alterazione di documenti ai fini della permanenza clandestina sul territorio italiano, con l’aggravante della mafiosità e della trans nazionalità.

Quindi, cercare di sdoganare tutti i nigeriani strumentalizzando l’azione eroica compiuta da una persona, riesce solo a fare due cose: sminuire il gesto umano della nigeriana ed a mettere in luce, ancora una volta, quell’ignobile metodo politico-ideologico con il quale una parte della politica perdente sta provando un tutti i modi ad uscire dal buco profondo dell’opposizione in cui gli italiani l’hanno relegata il 25 settembre 2022.

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