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Il Popolo d'Italia

Fondato nel 1914 da Benito Mussolini

Buonismo: l’ossessione fanatica della sinistra elitaria.

DiDirezione

Ott 9, 2024

Il buonismo a tutti i costi, cieco, sordo, incapace di vedere e comprendere la realtà prodotta da una forma diabolica la cui ricetta prevede di dare a perfetti sconosciuti, tutto ciò che appartiene ad un popolo, senza adottare criteri, regole e limiti.

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Vitalba Azzolini, Giurista. Editorialista del “Domani” ed articolista su altri giornali, ha postato un twitt con il quale ha denunciato lo “sfregio giuridico in nome del contrasto all’immigrazione” che sarebbe stato compiuto dall’attuale governo Meloni.

In pratica, la Azzolini critica aspramente la mancanza dei diritti dei clandestini, ovvero di quegli stranieri che, prima di sbarcare sulle nostre coste, buttano in mare i loro passaporti.

Il nostro punto di vista è, invece, molto distante, anzi, si potrebbe dirie diametralmente opposto a quello espresso dalla giornalista.

Ed i motivi sono molto semplici.

I diritti di perfetti sconosciuti non possono e non devono travalicare quelli di coloro che sono sottoposti da troppo tempo a mettere un atto un’ospitalità forzata e ormai improponibile.

Gente che per rimanere nella nostra nazione butta appositamente i propri documenti in mare, per poi dichiarare false generalità, non ha alcun diritto ma, caso mai, il dovere di non pretendere nulla, perchè essa stessa si è messa nella condizione di essere nessuno.

Questo buonismo che guarda sempre e solo verso altri mondi, disinteressandosi dei serissimi problemi che ha creato nel corso dei decenni e che continua ancora a produrre in forme sempre meno accettabili e molto più pericolose, ora è diventato improponibile ed intollerabile.

Chi ancora vorrebbe sradicare le porte che garantiscono la chiusura e la protezione dal passaggio dei clandestini stranieri dentro i nostri confini, fa ancora fatica a capire che una nazione non è in grado di ospitare, neanche temporaneamente, un intero continente.

La povertà, la criminalità, l’asocialità, gli usi incivili e le consuetudini barbare, la diversità totale di cultura, costumi, metodo di vita, seguiti da una religione che si impone con la forza e la spietatezza disumana, non sono una ricchezza, come qualche mente delirante disse tempo addietro, ma sono la contaminazione mortale di una società che ha accolto per troppo tempo la peggiore feccia del mondo, pensando che fosse possibile ripulirla dalla loro lordura secolare per poi integrarla all’interno della nostra vita quotidiana.

Un progetto folle nato morto, ma i cui creatori ancora osannano come la miglior riuscita di qualcosa che, in realtà, è stato il loro peggior fallimento.

Non si può piu parlare di violazione dei diritti altrui quando ad essere violati sono stati i confini nazionali, la sicurezza sociale, la serenità economica e la garanzia di un futuro sereno e proficuo.

Stiano in silenzio quelli che, ancora oggi, aprono bocca con fare pietoso verso il migrante clandestino, portatore, per la maggior parte delle volte, di problemi irrisolvibili e tossici che inquinano e destabilizzano l’intera società italiana.

Se altre nazioni facenti parte della UE intendono acquisire altri clandestini stranieri, padronissimi di farlo, anche se essi hanno agito esattamente al contrario rispeto a quello che vorrebbe fare il fanatismo buonista italiano.

Ma che non si alzi più una sola voce che parli di diritti verso chi non ne può avere, senza mai far presente quei doveri che dovrebbero essere sentiti prioritariamente e in forma pressante nelle coscienze di coloro che decidono di avviarsi in direzione della nostra nazione.

E’ ora che si inizi a parlare di diritti degli italiani e di doveri degli ospitanti, di ospitalità per chi merita e di rimpatrio immediato per gli altri.

E’ tempo che si inizi a comprendere che gli interessi degli italiani non passa dalla migrazione incontrollata e/o clandestina, ma dal blocco di questa e dalla drastica riduzione della presenza di chi è entrato a suo tempo in modo illegale e che nell’illegalità vive.

Le nostre città vanno ripulite non con la comprensione e nemmeno con i diritti, ma con la repressione nei confronti di chi le ha ridotte un letamaio a cielo aperto, verso chi ha occupato interi quartieri con la violenza per poi esercitare ogni tipo di crimine, contro chi ha approfittato della nostra ospitalità per impadronirsi di ciò che non gli appartiene e che mai gli apparterrà.

Reprimere con forza il degrado, l’occupazione, il crimine, la dissolutezza e l’oziosità, le forme di violenza straniera ed italiana deve essere messa al primo posto, al di sopra dei diritti e della privacy di coloro che vorrebbero entrare clandestinamente e di quelli che già vi sono e che vivono in modo illegale.

Il blocco navale avrebbe ridotto ancor di più il numero dei nuovi sbarchi, anzi, forse li avrebbe del tutto estinti.

Ma è stata scelta un’altra strada, la più tortuosa, costosa e meno produttiva per non urtare la suscettibilità di quelli che, quando vedono lo straniero scatta immediato nei loro confronti l’amore universale e la pace celestiale , dimenticando di cosa sono portatori e di cosa abbiamo già importato grazie alle menti buoniste, le cui visioni sembrano il delirio prodotto dall’assunzione di sostanze allucinogene.

E’ ora di pensare all’Italia e agli italiani, è ora di considerare la nostra patria ed il nostro popolo al di sopra di tutto e tutti, dove la priorità di una economia stabile, di una sicurezza certa e di una progettualità evoutiva e costruttiva per il futuro siano gli obiettivi primari per i quali nessuna interferenza può essere consentita.

Chi non è di questa idea è bene che cambi idea o che si allinei in prossimità degli imbarchi su navi e aerei e scelga altri luoghi in cui portare il proprio pessimo, ipocrita e distruttivo buonismo.

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