Militanti di sinistra che si aggirano nell’ombra ne abbiamo visti moltissimi. Certi ambienti, poi, sono pieni di personaggi che camminano rasentando i muri o prediligendo zone d’ombra da dove sputano sentenze e critiche col favore delle tenebre.
Questi furbetti amano nascondersi dietro le loro professioni. Quelle più gettonate sono la magistratura ed il giornalismo, zone da cui arrivano veri e propri attacchi persecutori la cui costanza, se non fosse per gli scopi prefissati, sarebbe encomiabile.
Quando poi vengono scoperti, cercano di indossare in fretta e furia il mantello della loro professione. E sotto quel pastrano, forti del loro status sociale, della loro notorietà o del loro potere ti insultano, ti offendono e ti tolgono la parola.
La strategia difensiva che usano alla fine è molto semplice, preferiscono attaccare sotto le spoglie professionali puttosto che difendersi con gli abiti della politica che perseguono in incognito.
Ma c’e’ un fatto incontrovertibile che questi personaggi dalla pelle bianca, dovuta alla continua permanenza in zone buie, non prendono in considerazione, ovvero che una volta scoperti non hanno nessuna possibilità di scampo.
E’ successo recentemente ad una produttrice industriale di Twitter aventi tutti lo stesso tema di fondo, cioè criticare e condannare il governo di centodestra a prescindere.
Il personaggio è una “giurista editorialista” che scrive su “Domani”, “la Voce” ed altre testate giornalistiche, Vitalba Azzollini.
Le testate sotto cui scrive danno già l’idea politica della persona, mentre i suoi scritti lo confermano.
Così è successo che ad uno dei suoi twitter, la cui monotematicità e pedanteria diventano spesso difficile da sopportare, le è stato detto ciò che, a modesto avviso, si pensava.
In particolare le è stato risposto in merito ad una delle sue innumerevoli critiche che, nel caso specifico, si basava sulla questione dei migranti trasferiti in Albania.
E’ sembrato a dir poco pittoresco il contenuto del twitter, perchè si basava su una critica politica d’attacco che nulla aveva a che fare con la realtà
Abbiamo provato a spiegare alla giurista che le cose, forse, stavano diversamente rispetto a quanto aveva proclamato pubblicamente e che la sua critica sembrava solo l’ennesimo ronzio di una mosca fastidiosa.
La sua risposta non si è fatta attendere. Una volta tirata fuori dalle ombre da dove ideologizzava, ha subito indossato i panni della giurista tutta d’un pezzo scagliando il classico anatema, tipico di coloro che vengono pizzicati a fare propaganda politica sotto le spoglie di una professione che usano, e di cui spesso abusano, per disseminare l’aria delle loro spore dottrinarie.
Così, dopo aver presentato il suo biglietto da visita, (quello professionale ovviamente, non certo quello politico) la giurista ha voluto darci lezioni di morale e di libertà d’espressione sproloquiando su presunti “sodali” a cui saremmo collegati.
Evidentemente ha dato fastidio che una semplice riflessione sul tema, a cui avevamo dato una spiegazione più logica della sua critica da un tot al chilo, fosse riuscita a distruggere l’impalcatura da cui teorizzava improbabili supposizioni.
Ma, a parte i sodalizi inesistenti, in quanto non abbiamo nulla a che fare nè con il governo nè con l’intero agone politico, quello che ci ha colpiti è stata un’affermazione che risaltava nel suo tweet di risposta: ” faccio le pulci a tutti i governi, nessuno escluso, da oltre un decennio”.
Incuriositi da quell’affermazione abbiamo fatto una ricerca per verificare se davvero avevamo preso un granchio o se quella frase non era altro che un tentativo maldestro di uscire dalla luce per ritornare nell’ombra.
E cercando abbiamo trovato alcuni titoli dei suoi editoriali (o articoli) pubbicati su “Domani” – giornale spudoratamente di sinistra – dove abbiamo potuto riscontrare che la sua affermazione era vera a metà.
Difatti, era vero che i suoi scritti avevano criticato anche altri governi, come il Conte I e Conte II, e politici come Renzi, Arcuri e persino Draghi e Mattarella. Ma era anche vero che non c’era un solo articolo che criticasse le opere, le azioni ed i programmi della sinistra. Non uno, manco a cercarlo con il lanternino.
Riteniamo che il compito di un giornalista non sia quello di teorizzare sugli eventi e sulle persone ma di notiziare i lettori con dati di fatto suffragati da fonti attendibili.
Pertanto ci sembrava il minimo riportare diversi titoli dei suoi articoli pubblicati su “Domani”, anche se, per ragioni di spazio, non abbiamo potuto citarli tutti. Abbiamo preso quelli che ci sono sembrati più adatti a far notare la mezza verità confezionata nella frase della Azzollini.
Eccone alcuni:
“L’indifendibile difesa di Salvini sulla Open Arms, spiegata in punta di diritto ” –
“Il Capitano va a processo ma la sua difesa non regge” –
“Anche dopo la modifica, nei decreti Sicurezza resta molto Salvini ” –
“Riparte il processo a Salvini per la nave Gregoretti: ecco cosa rischia il premier Conte“
Che cos’è davvero il “blocco navale” di Meloni e perché è inaccettabile per l’Ue”
“Pochi permessi e meno sbarchi. I decreti Sicurezza non sono mai scomparsi”
La “pace fiscale” del centrodestra è l’ennesimo incentivo agli evasori ”
“La vittoria della destra mette a rischio i fondi del Pnrr e la credibilità del paese”
“Tutti gli errori del debutto di Piantedosi al ministero dell’Interno”
“Tutto quello che non torna nella nuova norma su rave e raduni”
“Migranti, gli errori di Piantedosi: guida alle leggi nazionali e internazionali sugli sbarchi”
“Migranti, il braccio di ferro di Meloni con la Francia viola le norme”
“Tutti gli errori giuridici dell’attacco alle ong di Italia, Grecia, Cipro e Malta”
“Piccola guida pratica agli errori di Piantedosi (e come rispondere nei talk show)”
“Dalla mini-naja alle spiagge. Fact checking della politica che parla per slogan ”
“Perché la battaglia di Fratelli d’Italia a difesa dell’italiano è inutile”
“Fratelli d’Italia vuole discriminare i figli degli immigrati irregolari”
“Le politiche sull’immigrazione del governo Meloni sono illegittime per l’Onu”
“Strage di migranti, ecco perché Giorgia Meloni non può piangere le vittime”
“Le falle giuridiche del reato contro scafisti e trafficanti voluto da Meloni”
“Il fatto che l’ultimo naufragio fosse in una Sar libica non giustifica il governo”
“Lollobrigida vuole controllare i ristoranti italiani all’estero. Ma le regole esistono già”
Articoli di critica sull’operato della sinistra? Nessuno. Editoriali d’attacco verso qualche esponente della sinistra? Non pervenuto!
La frase della Azzollini che conteneva la mezza verità in stile Pd, con la quale ha cercato di apparire superpartes mentre ha dimostrato una militanza attiva di sinistra condotta per anni dalla testata sotto cui ha scritto – e che non è dissimile da quella portata avanti da certi magistrati che difendono la sua stessa ideologia sfruttando, usando ed abusando della loro professione per seminare una propaganda fatta di critiche fini a se stesse – nascondeva enormi colate di fango fatte di malafede, pregiudizi e faziosità verso i governi e gli uomini politici non graditi alla sua fazione politica.
Trovata nell’impossibilità di costruirsi una qualsiasi difesa per il suo operato giornalistico, la “giurista”, oltre ad averci accusato di non aver citato altri articoli a lei favorevoli – che invece abbiamo abbondantemente trascritto – si è lasciata andare con piglio di superiorità e arrogante spocchia all’insulto definendoci “cialtroni”, “poracci”, “ingannatori di infimo livello“.
Dopo di che, la coraggiosa sostenitrice delle proprie ragioni ci ha lasciato, bontà sua, la possibilità di leggerla ma non di commentare.
La scontatezza delle reazioni isteriche di certe persone mostrano quanto siano deboli, sia sul piano politico che su quello professionale, cosa che lascia pensare quanto sia facile individuarli e polverizzarli.
Nonostante questo, continuano a credersi i migliori, i soloni della politica, i difensori dei diritti umani, l’elite dalle alte capacità intellettive che conferiscono loro mandato per dispensare lezioni di morale e di libertà democratica.
Ma poi li vedi che, mentre si pongono a garanzia dei principi democratici, si ergono a rettori dello scibile umano e cercano di darti esempi e lezioni comportamentali lontani anni luce dalla libertà, dalla democrazia e persino dalla Costituzione.
In buona sostanza sono ancora convinti che “loro sono loro e gli altri non sono un cazzo!”