Cinquantesimo anniversario della strage.
L ROGO DI PRIMAVALLE – 50esimo anno dall’assassinio comunista.
E’ la notte tra il 15 e il 16 aprile del 1973. Ci troviamo nel quartiere di Primavalle a Roma. Sono le 3 di notte e un appartamento al terzo piano di via Bernanrdo da Bibbiena è avvolto dalle fiamme.
All’interno vive Mario MAttei, segretario locale del MSI con la moglie sei figli.
L’incendio è doloso. Cinque litri di benzina sono stati versati sotto la porta dell’ingresso.
Mario riesce a salvarsi gettandosi dal balcone mentre la moglie Anna e i due filgi piu piccoli scappano dalla porta d’ingresso nel momento in cui le fiamme si diffondono.
La figlia Lucia riesce a calarsi sul balcone del secondo piano e da lì si getta, presa al volo dal padre, mentre Silvia si getta dalla veranda delal cucina e si salva.
Mancano due figli all’appello, Virgilio di 22 anni ed il fratelli Stefano di soli otto.
Loro non riusciranno a scampare alle fiamme e moriranno bruciati vivi.
La tragedia si consuma davanti alla folla che nel frattempo si è riversata attorno all’abitazione e che assiste impotente alla morte di Virgilio e del piccolo Stefano.
Sul selciato verrà poi ritrovato un messaggio, la rivendicazione dell’incendio con scritto: “Brigata Tanas. Guerra di classe, morte ai fascistil La sede del MSI. Mattei e Schiavoncino colpiti dalla giustizia proletaria”.
Aprile. 1973
iniziano le indagini che, appunto, sin dall’inizio si concentrano su piste connesse all’area della sinistra extraparlamentare e nelo specifico verso “Potere Operaio”.
A fronte degli indizi raccolti vengono emessi mandati di arresto per i componenti della “Brigata Tanas”: Achille Lollo, che viene subito catturato. Manlio Grillo e Marino Clavo che si danno alla latitanza.
Durante il processi si scatenano violente manifestazioni da parte della sinistra extraparlamentare che pretendono il proscioglimento dei compagni di “Potere Operaio”.
Il 28 Febbraio 1975, al termine della quarta udienza scoppia uno scontro tra i militanti di destra e di sinistra in cui uno studente appartenente al Fronte Universitario d’Azione Nazionale viene ucciso a colpi di pistola da estremisti di sinistra.
Alla fine i tre membri della “Brigata Tanas” vengono condannati a 18 anni di carcere per incendio doloso e duplice omicidio colposo, ma nel frattempo Grillo fuggirà in Nicaragua, Lollo in Brasile e del Clavo si perderà ogni traccia.
Siamo nel 2003 quando la pena viene dichiarata estinta per intervenuta prescrizione e i tre colpevoli rimangono impuniti.
“Lettera 22”