Nel 1992 un giovanissimo Enrico Mentana, nel telegionale della sera, annunciava agli italiani: “Per evitare il crollo dela Lira la Banca d’italia ha dovuto compiere una manovra durissima che avrà però costi economici ed anche sociali molto salati. La situazione è così grave che anche il Presidente della Repubblica è dovuto scendere in campo.”
Paolo Cirino Pomicino, al tempo Ministro del Bilanco (1989-1992) in una intervista sul tema ha spiegato, in modo molto semplice e dettagliato, cosa era accaduto.
” La questione della svalutazione della Lira è una storia del tradimento della Repubblica. All’inizio del 1990 la Lira era nella cosidetta “banda larga” del sistema monetario europeo. Che cosa accadde nel Gennaio del 1990, che il Governatore della Banca d’Italia, Carlo Azelio Ciampi, decise di passare la Lira dalla “banda larga” alla “banda stretta”.
Signficava che quella Lira doveva avere una forza, e per avere una forza, bisognava offrire ampi tassi di interesse.
Se mi domandate perché fu fatto questo passaggio, non c’era alcuna esigenza di carattere economico né nessuno ce l’aveva chiesto.”
Nel contempo l’agenzia internazionale “Moody’s” inaspettatamente declassava la moneta italiana. Nel Settembre del 1992 la Lira subiva un violento attacco e per essere difesa veniva svalutata del 30% dal governo Amato. La Banca d’Italia spese per quets aoperazione ben 14mila miliardi.
Ancora Cirino Pomicino: “Per la insipienza del Governatore della Banca d’Italia dell’epoca, alcuni soliti noti (l’ebreo ungherese George Soros n.d.r) trasferirono in valuta estera ben 30mila miliardi di vecchie lire che, nello spazio di 15 giorni, avevano perso il 30% del valore. Per cui chi aveva preso i 30mila miliardi li aveva tramutati in dollari e si trovò, in dollari, una plusvalenza del 30%.
Tanto per fare i conti della serva, 9mila miliardi in più, esentasse.”
Bettino Craxi, già in esilio ad Hammamet, sulla stessa linea di Pomicino, aggiungeva con maggiore franchezza anche il nome dell’artefice della pericolosissima svalutazione monetaria italiana.
“Il finanziere squalo Soros fece una colossale speculazione sulla Lira gudagnando non lo so quale cifra colossale. Dopo questa sua impresa, a riconoscimento, ebbe la laurea ad “honoris causa” dall’università di Bologna. Grandi intrighi, grandi avventure alle quali sono portati molto spesso soprattutto i grandi gruppi finanziari.”
Una univesità italiana, quindi, decideva di premiare colui che aveva fatto rischiare il default economico all’Italia.
A quel tempo il rettore dell’Università di Bologna era un certo Fabio Alberto Roversi Monaco, un uomo che all’apparenza poteva sembrare innocuo e, forse, anche un pò sprovveduto. Invece si è scoperto che era un affiliato alla massonieria bolognese, così come era stato segnalato dalla Digos alla fine degli anni 80.
La Loggia “Zamboni-De Rolandis” di cui Fabio Roversi Monaco faceva parte, apparteneneva al Grande Oriente d’Italia, era costituita solo da professori universitari, ed era stata inquisita e segnalata alla commissione Anselmi sulla P2 con l’accusa di essere “coperta”.
Quanto è affiorato sul conto del rettore non ha inficiato minimamente la sua carriera, anzi è stato Magnifico rettore dell’Università di Bologna dall’anno accademico 1985/1986 fino al 31 ottobre 2000, è stato insignito dell’Ordine della Minerva dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, poi è divenuto Amministratore delegato della Treccani, nel 2002-2003 ed ha continuato ad essere affiliato alla massoneria tanto da partecipare ad un convegno indetto dalla loggia di appartenenza il 25 ottobre 2009.
Le sue benemerenze e la sua carriera sono continuate ancora oltre.
E’ stato membro del cda di Telecom Italia Media e di Alleanza Toro SpA, da presidente della fondazione Carisbo, nel 2011 entra a far parte del cda di Mediobanca. È stato presidente del Mandarin Capital partners, fondo private equity da 1,2 miliardi di euro e strumento di elezione nell’interscambio commerciale fra Italia e Cina[3].
Dal 2013 è vicepresidente della Banca IMI. Dal 2014 al 2016 è stato presidente del consorzio Almalaurea e della connessa società a responsabilità limitata.
Poi, nel dicembre 2020 è stato indagato per evasione fiscale in qualità di “amministratore di Mandarin Capital Management sa”.
Paolo Cirino Pomicino, durante l’intervista, si era posto da solo la domanda: “Se mi domandate perché fu fatto questo passaggio, non c’era alcuna esigenza di carattere economico né nessuno ce l’aveva chiesto“.
Molto probabilmente c’e’ stato qualcuno che aveva chiesto a Ciampi di compiere quel passaggio e quel “qualcuno” apparteneva anch’esso alla massonieria, così come apparteneva Ciampi.
Di certo lo fu anche senza essere iscritto. La sua massoneria era lo stesso ideale filantropico nato con l’illuminismo. La «vedova» non è stata soltanto una setta di cospiratori o una loggia per favorire gli iscritti. Essa esprimeva una nuova morale religiosa con cui la classe borghese voleva sostituire quella cattolica, ma solo per un numero ristretto di «illuminati», lasciando quella tradizionale alle masse.
Tutto questo dimostra come il grande capitale sia da sempre collegato direttamente alle logge massoniche attraverso i suoi affiliati ai quali, per il servizio reso, concede benefici e carriere di altissimo livello.
La laurea ad “honoris causa” conseguita da Soros per mano del rettore massone è stato un atto di devozione e gratitudine per ciò che l’ebreo finanziere aveva e avrebbe fatto per lui dopo il riuscito attacco all’economia della nazione italiana.
La posizione della massoneria si è dimostrata completamente avulsa dall’interesse nazionale, come del resto lo è sempre stata anche nelle guerre mondiali in cui l’Italia ha dovuto patire le sofferenze indotte da essa nel campo della finanza speculatrice, sciacalla e becchina, che ha avuto i suoi profitti dai boicottagi compiuti a danno di una parte agevolando l’altra da cui traeva i benefici economici e finanziari.
Chi ha perpetrato l’attentato alla vita economica della nazione italiana oggi è ancora rappresentato da chi siede in Parlamento attraverso i finanziamenti che percepisce direttamente dalle mani dello squalo ebreo, (vedi Europa+ capitanata da Emma Bonino).
Con il finanziere ungherese è rappresentata anche la massonieria sciacalla che deliberatamente e coscientemente ha prodotto la più grande e devastante svalutazione della nostra moneta.